La Scomparsa dei Negozi. Scompaiono le professioni…ma non tutte.
Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sottolinea che ogni negozio che chiude rappresenta una ferita nello spazio fisico delle città, comportando la perdita di posti di lavoro e riducendo i luoghi di aggregazione, aumentando così il senso di degrado e insicurezza tra i cittadini.
In questo contesto, il protocollo d’intesa tra Anci e Confcommercio emerge come un tentativo di risposta a questa emergenza silenziosa, puntando sulla rigenerazione urbana come veicolo di rigenerazione sociale ed economica. L’approccio richiede una visione comune e un impegno congiunto per superare le iniziative episodiche e sostenere il commercio locale.
L’articolo del Sole 24 ORE mette in luce una realtà complessa, che richiede una riflessione profonda sul futuro del commercio al dettaglio in Italia. La sfida è grande, ma la collaborazione tra diversi attori potrebbe aprire la strada a nuove opportunità per il settore.
Il cambiamento delle professioni in Italia è strettamente legato alla trasformazione del commercio al dettaglio. La chiusura di un negozio su dieci non solo ha impatti diretti sull’occupazione nel settore del commercio, ma riflette anche una più ampia evoluzione del mercato del lavoro che si sta orientando verso nuove competenze e professioni.
Secondo un rapporto del World Economic Forum, il 23% dei posti di lavoro subirà modifiche entro il 2027, con la scomparsa di 83 milioni di occupazioni e la creazione di 69 milioni di nuove opportunità professionali. Questo indica che mentre alcune professioni tradizionali stanno scomparendo, emergono nuove opportunità legate all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione.
Le professioni più richieste nel 2024 includono specialisti in machine learning e intelligenza artificiale, specialisti della sostenibilità, analisti di business intelligence, specialisti in cyber security, ingegneri fintech, data scientist, specialisti in ingegneria robotica, ingegneri elettrici ed elettronici, personale medico, farmacisti, infermieri e operatori agricoli. Queste professioni richiedono competenze che sono in gran parte diverse da quelle richieste nel commercio al dettaglio tradizionale.
La formazione continua e l’aggiornamento delle competenze sono quindi cruciali per i lavoratori che vogliono rimanere competitivi nel mercato del lavoro. Le istituzioni educative e le aziende devono collaborare per fornire percorsi di formazione che preparino i lavoratori alle professioni del futuro.
Il cambiamento delle professioni in Italia è un fenomeno complesso che richiede una risposta proattiva da parte di tutti gli attori coinvolti, dalla formazione professionale alla politica economica, per garantire che il mercato del lavoro possa adattarsi e prosperare in questa profonda trasformazione del commercio al dettaglio.
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