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Consumi in Italia. Un’analisi del primo trimestre 2024 rispetto al 2023. La GDO può essere determinante.

Consumi in Italia. Un’analisi del primo trimestre 2024 rispetto al 2023. La GDO può essere determinante.

Il 2024 ha portato cambiamenti significativi nel panorama economico italiano. Questo articolo analizza i consumi nel primo trimestre del 2024, confrontandoli con lo stesso periodo del 2023. Inoltre, esplora la correlazione tra la capacità di spesa e l’aumento della povertà nel 2024, e critica il ruolo della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) nell’incremento dell’inflazione.

Nel primo trimestre del 2024, i consumi energetici in Italia sono diminuiti in linea con quelli dell’Eurozona. Questa tendenza è stata influenzata dal clima mite e dalla debolezza delle economie. Nel 2023, i consumi di energia primaria in Italia erano stimati a circa 157 Mtep, in calo del 2,5% rispetto al 2022. Il 2024 registra un trend negativo di circa due punti percentuale.

La capacità di spesa delle famiglie italiane nel 2024 è rimasta debole. Nonostante un contesto di crescita economica e miglioramento dell’occupazione, l’indice che fotografa la capacità delle famiglie di affrontare le spese quotidiane si è stabilizzato in negativo. Nel 2024, una famiglia italiana su 10 risulta in gravi difficoltà economiche.

Parallelamente, la povertà in Italia ha coinvolto 5,7 milioni di persone. Mentre la situazione è migliorata al Sud, è peggiorata al Nord. Le famiglie numerose e con figli minori sono più a rischio.

La GDO ha avuto un ruolo significativo nell’aumento dell’inflazione nel 2024. Secondo NielsenIQ, l’indice di inflazione teorica nel Largo Consumo Confezionato (LCC) ha registrato una diminuzione rispetto al valore di gennaio (+4,3%), segnando un +3,4% a Totale Italia Omnichannel. Tuttavia, gli italiani continuano ad adottare modelli di acquisto orientati al risparmio.

Nel primo trimestre del 2024, i consumi in Italia hanno subito cambiamenti significativi, anche se c’è da dire che un ruolo (sul valore complessivo) sarà definitivo a chiusura della settimana di pasqua. Ecco alcuni esempi pratici:

  1. Inflazione: A febbraio 2024, l’inflazione in Italia si è attestata al +0,8% su base annua e ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è diminuita a febbraio passando da +2,7% a +2,3%, mentre si è ridotto a +3,4% il tasso di crescita in ragione d’anno dei prezzi del “carrello della spesa” (da +5,1% di gennaio).
  2. Cambiamento delle abitudini di consumo: Nel 2024, il 30% degli italiani ha dichiarato di vivere in una condizione economica peggiore del 2023, mentre il 62% ha affermato che la difficoltà economica è la stessa dell’anno precedente. Questo ha portato a un cambiamento nelle abitudini di consumo, con un aumento dell’attenzione al benessere e alle strategie di risparmio.
  3. Prodotti Alimentari: Nonostante l’inflazione, alcuni prodotti alimentari hanno visto un calo dei prezzi su base mensile nel 2024. Tuttavia, questo è stato un piccolo sollievo per le famiglie italiane, che hanno continuato a lottare per far fronte alle spese quotidiane.

Il 2024 ha portato sfide significative per l’economia italiana, con un peso specifico del comparto energetico e la grande distribuzione organizzata. Mentre i consumi sono diminuiti, la capacità di spesa è rimasta debole e la povertà è aumentata. La GDO ha contribuito all’aumento dell’inflazione, mettendo ulteriormente sotto pressione le famiglie italiane, ma ha tutta la forza per determinare un’inversione di tendenza. È fondamentale affrontare queste questioni per garantire un futuro economico sostenibile per l’Italia.

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