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Lotta contro il Lavoro Minorile in Italia e nel Mondo.

Lotta contro il Lavoro Minorile in Italia e nel Mondo.

 Nel passato, era comune per i minori lavorare in Italia. Tuttavia, il lavoro minorile in Italia è stato vietato nel 1967. Nonostante ciò, la ricerca condotta da Save the Children nel 2023 ha rivelato che l’ingresso precoce nel mondo del lavoro è ancora diffuso in Italia. Si stima che 336.000 minori tra i 7 e i 15 anni abbiano avuto un’esperienza lavorativa, quasi 1 su 15. Questo fenomeno non solo impatta la loro salute e il benessere psicosociale, ma rischia anche di compromettere o interrompere il loro percorso di apprendimento e sviluppo.
Purtroppo, il lavoro minorile non è un problema limitato all’Italia. Secondo un rapporto del 2024 (worldpopulationreview.com), 47 paesi, tra cui Etiopia, Camerun, Ciad, Togo, Madagascar, Laos, Zambia, Nepal, Costa d’Avorio, Kirghizistan, Uzbekistan, Sudan, Fiji, Perù, Honduras, Mongolia, Bolivia, Samoa, Afghanistan, Mali e Cambogia, utilizzano ancora regolarmente il lavoro minorile. Questi paesi sfruttano i bambini in vari settori, tra cui la ristorazione, il commercio al dettaglio, l’agricoltura e i cantieri edili.
Fortunatamente, ci sono molte organizzazioni e aziende che stanno lavorando attivamente per combattere il lavoro minorile. Ad esempio, Amazon, ALDI Nord Group, ALDI SOUTH Group, Arena S.P.A, Colosseum, IKEA, Mekong Timber Plantations, Morrisons, REWE Group, VF Corporation e Varnersi sono impegnate a eliminare il lavoro minorile nelle loro catene di fornitura.

Altre organizzazioni come Global March Against Child Labor, Love 146 e Stop Child Labor Coalition stanno lavorando per eliminare tutte le forme di lavoro minorile, schiavitù e tratta attraverso la prevenzione e la cura dei sopravvissuti.

Secondo un rapporto dell’Alliance CHPA, il lavoro minorile può seriamente influenzare lo sviluppo sociale ed emotivo dei bambini. Diversi aspetti del lavoro dei bambini possono causare danni al loro benessere psicosociale. L’impatto dei rischi psicosociali può causare stress significativo e, se non vengono mitigati, i bambini possono sviluppare condizioni di salute mentale che richiedono un supporto specializzato. Inoltre, una revisione sistematica della letteratura pubblicata sul Journal of Public Health ha rilevato che il lavoro minorile è associato a una serie di esiti sanitari avversi, tra cui una scarsa crescita, malnutrizione, un’incidenza più elevata di malattie infettive e specifiche del sistema, disturbi comportamentali ed emotivi e una ridotta capacità di coping.

Il lavoro minorile può avere un impatto negativo sull’istruzione e lo sviluppo dei bambini. Secondo UNICEF, i bambini che lavorano, anche se frequentano la scuola, rischiano di rimanere indietro quando si tratta dei loro risultati di apprendimento. L’engagement nel lavoro minorile può essere negativamente associato alla frequenza scolastica e all’acquisizione di competenze di apprendimento fondamentali. Inoltre, uno studio pubblicato su SpringerLink ha rilevato che i bambini che lavorano di solito provengono da famiglie a basso reddito e, tra gli altri possibili esiti, c’è un alto rischio che abbandonino l’istruzione obbligatoria.

Questi studi evidenziano l’importanza di affrontare il problema del lavoro minorile e di garantire che tutti i bambini abbiano l’opportunità di vivere la loro infanzia, ricevere un’istruzione di qualità e sviluppare il loro pieno potenziale.

La lotta contro il lavoro minorile è un impegno globale che richiede la partecipazione di tutti. Le aziende, i governi e le organizzazioni non governative devono lavorare insieme per garantire che ogni bambino abbia il diritto di vivere la propria infanzia e di ricevere un’istruzione di qualità. Solo allora potremo sperare di porre fine al lavoro minorile una volta per tutte.

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